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Nel nostro centro effettuiamo la smacchiatura e tintura dei tappeti con tinte naturali.
Questo tipo di restauro viuene eseguito da maestri del restauro dei tappeti persiani, chiamati Ustad, e dona un nuovo splendore al tappeto ravvivando colori e lucentezza.
I tappeti e la loro storia anche nei colori.
Sin da tempi remoti, insieme alla nascita e l’evoluzione dell’arte del tappeto persiano, il ripristino e il recupero di questo manufatto è stato sempre indispensabile. Che fosse un tappeto vecchio o antico poco importava, ciò che invece contava era il valore affettivo, il suo pregio e fascino.
Sembra difficile da ricordare, ma in un tempo lontano il mercato manifatturiero dei tappeti non esisteva. Il tappeto veniva realizzato per essere donato ad un componente della famiglia, ad un sacerdote del tempio o un sultano. Soltanto successivamente, con l’evoluzione delle tecniche e della comparsa del mercato dei tappeti, questo diventò un oggetto del desiderio grazie al suo pregio, fascino e alla sua praticità. Il tappeto veniva quindi tramandato da una generazione all’altra e in questo modo è diventato un bene di valore e con una lunga vita.
Per garantire quindi una lunga vita al tappeto il restauro è quindi diventata un’attività imprescindibile. L’arte del restauro diventò quindi anche un mestiere, tramandato dai maestri agli allievi.
Parte integrante di questo lavoro è anche il ripristino e il recupero di tinte e motivi, esattamente come avviene con le opere d’arte, gli affreschi e i dipinti. I nostri restauratori persiani lavorano con la stessa passione, precisione, cura e pazienza.
Curiosità sui colori dei tappeti
Il colore rosso
Si ottiene con l’utilizzo della cocciniglia, dalle radici di robbia oppure, a seconda delle gradazioni, specie diverse di insetti
Il colore blu
Si ottiene con l’utilizzo delle piante di indaco oppure dalle pietre di lapislazzulo.
I colori marrone e nero
Si ottiene attraverso la combinazione di indaco ed henné
Il colore giallo e le tonalità marroni
Si ottiene con l’utilizzo dell’estratto di zafferano, dalle foglie di vite e melagrana, oppure dalla radice di curcuma o ancora dall’ocra, un materiale ferroso presente nel deserto